Esperimento di laboratorio sui topi conferma gli studi effettuati sulla popolazione
La carenza di vitamina D in gravidanza può contribuire allo sviluppo comportamenti sociali alterati in età adulta, ovvero simili all'autismo. A fornire ulteriori prove dell'importanza di questa sostanza nello sviluppo cerebrale della prole sono i risultati di uno studio di laboratorio su topi, pubblicati sul Journal of Endocrinology. La sindrome dello spettro autistico è una condizione che influisce sulla modalità di interazione e comunicazione. Precedenti studi epidemiologici su donne in gravidanza hanno rilevato che un aumentato rischio di questa sindrome è associato a livelli più bassi, di vitamina D, ovvero una vitamina non facilmente disponibile nella dieta e che proviene principalmente dall'esposizione alla luce solare.
Il nuovo studio, condotto da ricercatori della University of Western Australia, ha voluto ricreare questa condizione in un trial di laboratorio per testare l'associazione su animali. Hanno così avuto conferma che femmine di ratti che ne presentavano bassi livelli durante la gravidanza e l'allattamento avevano più probabilità di avere una prole che mostrava un insolito sviluppo cerebrale con comportamenti come una ridotta interazione sociale e problemi di memoria e apprendimento. Ad esempio, mostravano meno interesse nell'interazione con un ratto sconosciuto, rispetto ai topi che avevano madri con livelli sani di vitamina D. Inoltre la capacità di differenziare tra oggetti familiari e nuovi era molto più bassa. Tuttavia, sottolineano i ricercatori, è necessario un ulteriore lavoro per stabilire se queste associazioni possano essere applicate agli esseri umani.
fonte: Journal of Endocrinology
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